AUTISMO

Cagliari e Quartu Sant'Elena


 

DEFINIZIONE

Il termine si riferisce alla definizione adottata finora dai principali sistemi di classificazione

diagnostica per definire la condizione caratterizzata da difficoltà comunicative e sociali e un

repertorio ristretto di attività e interessi. Il DSM 5, la più recente edizione del principale sistema diagnostico, ha sostituito il termine autismo con “Disturbo dello spettro Autistico”. Il sistema dell'OMS (ICD 10) usa, invece, il termine autismo infantile riferendosi alla stessa condizione. Per semplicità in generale si utilizza il termine autismo.

 

MANIFESTAZIONI CLINICHE

Secondo la più recente classificazione, dal punto di vista clinico, l'autismo si manifesta con Deficit Comunicativo che si esplicita in problemi nella produzione e nella comprensione del linguaggio.

Deficit Sociale che si presenta in anomalie nell'orientamento e nell'attenzione verso gli altri e in anomalie nella capacità di leggere il comportamento degli altri. Deficit dell'immaginazione che si manifesta in comportamenti rigidi e ripetitivi, questo limite si esplicità in una resistenza al cambiamento, ristretto numero di interessi.

Altre manifestazioni cliniche sono presenti nelle seguenti aree:

• Ansia e Regolazione Emotiva

• Anomalie Sensoriali

• Deficit delle Funzioni Esecutive

• Anomalie dell'Attenzione

Nonostante una considerevole conoscenza scientifica riguardanti le manifestazioni cliniche

dell'autismo e delle relative cause di questi sintomi, risulta difficile ipotizzare un “prototipo” di

soggeto con autismo sempre uguale e prevedibile.

In riferimento a quest'ultimo punto, l'eterogeneità delle manifestazioni dell'autismo rapprsenta il punto di partenza per la progettazione di un intervento educativo. Quindi un programma di

intervento efficace prende in considerazione le specificità individuali del paziente rispetto ai

seguenti punti:

• il livello di funzionalità

• i cambiamenti evolutivi legati alla crescita

• le caratteristiche individuali

 

LA VALUTAZIONE

Il processo di valutazione porta alla definizione di un profilo funzionale secondo un approccio

multidisciplinare e multiprospettico con l'obiettivo di porre in evidenza sia le aree di miglioramento della persona ma anche le sue potenzialità. Attraverso strumenti di valutazione come test standardizzati, protocolli osservativi/check list e un' analisi funzionale del comportamento si analizzano le seguenti aree. Rispetto al livello di funzionalità del soggetto con autismo (basso, medio-alto) ogni area avrà obiettivi specifici.

• Area Neuropsicologica

• Area Motorio-Prassica

• Area Sociale

• Area Cognitiva

• Area Affettivo Emozionale

• Area della Comunicazione

• Area dell' Autonomia e del comportamento Adattivo

 

DOVE INTERVENIRE

Come accennato in precedenza l'intervento deve essere calibrato rispetto al paziente, tuttavia è possibile definire delle aree di trattamento che sono comuni a tutti i soggetti con disturbo dello spettro autistico. Dal processo di valutazione multidimensionale sarà possibile rilevare i punti forza e punti deboli del bambino e/o ragazzo. Le aree su cui intervenire sono le seguenti:

• Sfera Sociale

• Sfera Comunicativo-linguistica

• Sfera Cognitiva

• Sfera Affettivo-relazionale

• Sfera Sensoriale

• Problemi di Comportamento

• Autonomia

Nella pratica del Dott. Lai, le attività programmate per le diverse aree di trattamento sono

organizzate utilizzando dei protocolli di apprendimento di natura cognitivo-comportamentale.

 

STRUMENTI UTILIZZATI:

• Terapia della Gestalt

• Tecniche Cognitivo-Comportamentali

• Modello Denver

• Procedure di Comunicazione Alternativa Aumentativa

• Video Modeling

• Storie Sociali

• Conversazioni con fumetti

• Programmi comportamentali per la gestione dei comportamenti problema